Sara Cerrato
LA PROVINCIA

È una vera scoperta “La finestra di Leopardi”, il bel saggio, scritto da Mauro Novelli, che verrà presentato, domani pomeriggio, al Circolo di Bellano, per il ciclo “Il bello dell’Orrido”.
Leggendo le duecento agilissime pagine del volume, potranno ricredersi anche coloro che pensano alla letteratura come ad un susseguirsi di migliaia di pagine un po’ ingiallite, da approcciare con fatica, come sui banchi di scuola.
Al contrario, il “viaggio sentimentale” come lo chiama, con qualche riserva, l’autore, attraverso la nostra Penisola, alla ricerca delle dimore dei grandi scrittori, fa scoprire al lettore un mondo tridimensionale fatto di meravigliosi paesaggi mutevoli e di case, ville, palazzi, castelli e molto altro. Luoghi che testimoniano, tra realtà e fantasia, la vita e le passioni di grandi personaggi. Se poi a tutto ciò si mescola il cuore di chi ha scritto e di chi leggerà, il risultato è un’esperienza che può addirittura commuovere. Ne parliamo con lo stesso autore.
Professor Novelli, perché pubblicare un libro di itinerari, da Nord a Sud e da Ovest a Est, alla ricerca delle case dei grandi scrittori italiani?
Gli spunti per scrivere “La finestra di Leopardi” sono stati molteplici e sedimentati nel tempo. Da qualche anno, ho un ruolo nel direttivo di Casa Manzoni a Milano e questo mi ha portato a una serie di riflessioni sulle case dei letterati italiani. Nel tempo, inoltre, ho avuto la possibilità di visitare varie dimore storiche. Penso che tutte le case, anche quelle della gente comune, abbiano una valenza narrativa, ma certamente quando ci troviamo di fronte ai luoghi che hanno accolto le vite di autori come Leopardi, Pavese, Verga e tanti altri, questa carica evocativa aumenta. Visitare quelle case è come “fare visita” ai proprietari.
Quindi ecco un vademecum che non è solo il resoconto un’esperienza personale, ma una guida “sui generis” nel panorama italiano…
È vero, in Italia, nonostante la grande ricchezza di case di scrittori, non è usuale proporre itinerari come questi. Diversamente avviene in altri paesi europei. Ho cercato di colmare questa lacuna, offrendo la possibilità di effettuare veri itinerari, con tanto di indirizzi delle dimore.
Interessante è il variare impercettibile del tono stilistico, tappa dopo tappa… Diverso è il suo stile quando racconta la villa del Meleto di Gozzano rispetto al Vittoriale di D’Annunzio o alla Biblioteca di Casa Leopardi a Recanati. Un caso?
No. È, al contrario, un preciso intento, che ho perseguito nella scrittura. Mi sono lasciato condizionare dalle personalità degli autori, dall’emozione vissuta nelle loro case, dal paesaggio italiano, così vario, dalle dolci colline delle Langhe, ai Laghi lombardi, da Venezia, fino alla Sicilia.
Il paesaggio e la grande letteratura, costituiscono la vera essenza dell’unità italiana?
Nel libro riporto la risposta di Carducci al Metternich, che aveva definito l’Italia una “espressione geografica”. Il nostro grande poeta replicò che l’Italia era «un’espressione letteraria, una tradizione poetica», affermando ancora (dopo l’Alighieri) l’importanza della cultura come collante in un territorio lungamente diviso. Credo che questo sia valido ancora oggi e che le case dei letterati possano essere luoghi di memoria e di consapevolezza civile.
Tra le tappe del viaggio c’è anche il lago di Como…
Qui ho raccontato del soggiorno forzato di Marinetti che passò da Bellagio nella speranza di fuggire in Svizzera nel ’44, quando le sorti del fascismo erano già segnate. A Bellagio, è però legata anche la memoria da rivalutare, di Augusto De Angelis, maestro del giallo italiano che proprio qui fu ucciso, picchiato a morte da un repubblichino troppo fervente. Credo sia giusto ricordare anche questa figura, ingiustamente offuscata.
E quali sono i luoghi, le case e gli autori del cuore di Mauro Novelli?
Sono molto legato ai luoghi di Fogazzaro e alla sua casa, oggi visitabile, grazie al Fai. Sono fuori mano ma affascinanti e protagonisti dei miei ricordi. Mi ha colpito anche la Nuoro di Grazia Deledda, scrittrice e donna di grande spessore che ha dovuto affrontare notevoli difficoltà per affermarsi e far udire la propria voce. È stata una grande emozione raccontare i suoi luoghi e la sua vita.
Non si può dimenticare Leopardi, che dà il titolo al libro…
Un autore che è nell’immaginario degli italiani. Nel capitolo a lui dedicato ho trattato il tema della finestra, che offre un particolare punto di vista. Un osservatorio sul mondo.
LA SCHEDA
Docente di Letteratura e cultura nell’Italia contemporanea
Mauro Novelli è docente di Letteratura e cultura nell’Italia contemporanea all’Università Statale di Milano. Sempre per l’ateneo milanese coordina il Master in Editoria promosso insieme all’Aie e alla Fondazione Mondadori. È vicepresidente del Centro Nazionale Studi Manzoniani ed è autore di volumi e studi di ambito otto-novecentesco. Con Giuseppe lannaccone ha firmato la nuova antologia Giunti Tvp per il biennio delle superiori, “L’emozione della lettura”. Ha pubblicato, con Feltrinelli il libro “La finestra di Leopardi. Viaggio nel le case dei grandi scrittori italiani”, il resoconto di un’esplorazione tra letteratura, paesaggio italiano e dimore di grandi scrittori, per conoscerli meglio e avvicinarci alla loro dimensione privata, riscoprendo anche la grandezza delle loro opere.
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