Le sue dita richiedevano una sigaretta, con o senza filtro.
Le sue gote arrossate qualche anno in più.
L’occhio un nome noto di stazione, le orecchie una parola qualunque, non fosse altro almeno la richiesta del biglietto acquistato senza aver mai lasciato la pietra invisibile su cui poggiava i piedi,pietra certa come se fosse casa, al centro, se poi c’era un centro, di quel mare grigio che forse era solo nebbia catramosa o forse terra che esalava cattivi pensieri.
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