editoriale
IO DONNA
Il qui e ora di Giancarlo Vitali
Sono ordinario, abitudinario. Nel mio lavoro ho sempre avuto bisogno di regole, di disciplina. Ho capito nel tempo che quella è la condizione che mi consente di dipingere in totale libertà.
La mattina l’ho sempre persa a rimettere in fila le ideee a leggere i giornali, seduto alla scrivania dello studio. Negli anni più fecondi, lavoravo fino a notte inoltrata e le prime ore del giorno mi servivano per riprendere fiato. Poi il pranzo con tutta la famiglia. Soltanto nel secondo pomeriggio riuscivo a carburare. Per mia fortuna lavorare e vivere hanno sempre coinciso.
Oggi, l’unica differenza rispetto al passato è che non tutte le giornate sono uguali. Mi può capitare che lavori solo di notte, sognando, ma la vita scorre ancora con quella regolarità che agli altri può sembrare monotona e persino ossessiva. Ora i quotidiani li leggo durante la notte sull’iPad, pranzo seduto allo stesso posto da quando nel ’68 ci siamo trasferiti in questa casa e, se non le avessero tolte dal commercio, continuerei a fumare le stesse sigarette, salgo due volte al giorno la scala a chiocciola che mi porta in studio. Ho sempre accanto la stessa moglie. Per settant’anni ho sempre e solo dipinto. Si potrebbe dire che ho disegnato e inciso per riposarmi.
La pittura, la mia in particolare, ti chiede una grande concentrazione fisica. Una volta partito, non c’è possibilità di sosta. Ho sempre cercato l’immediatezza. I miei dipinti meglio riusciti sono quelli risolti in poche decine di minuti. In una sala della mostra di Palazzo Reale ci sono tre grandi ritratti di altrettanto grandi amici. Stanno uno accanto all’altro, così come sono nati in una notte d’estate. Nel giro di un paio d’ore si sono fissati sulla tela e credo che chiunque possa leggere in quelle pennellate veloci il frutto di quella ricerca. Ho cercato di rappresentare quel che mi stava intorno, di dare una suggestione del mio mondo. Un microcosmo che, secondo alcuni, è simbolo del macrocosmo.
Un’amica mi ha fatto notare recentemente che io non ritraggo la realtà ma sono nella realtà. In qualche modo è proprio così. La pittura genera una realtà “altra” che oggi posso riconoscere come mia.
Chi è l’editorialista di questa settimana
Giancarlo Vitali è nato a Bellano, Lago di Como, il 29 novembre 1929. Scoperto da Giovanni Testori, dipinge da 70 anni. Con il progetto Time Out, a cura del figlio Velasco Vitali, ora il Comune di Milano gli rende omaggio. Sono cinque le mostre visitabili fino al 24 settembre in quattro sedi: Palazzo Reale, Castello Sforzesco, Museo di Storia Naturale, Casa del Manzoni (quest’ultima allestita da Peter Greenaway).
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