di Giulio Masperi
LA PROVINCIA
Il programma 2017. Il capoluogo lombardo guarda sempre di più all’arte anche come volano dei flussi turistici. In calendario rassegne che vanno dall’Astrattismo russo a Manet e Toulouse-Lautrec, da Caravaggio a Vitali
La street art con Keith Haring; l’arte francese ottocentesca in compagnia di Edouard Manet. L’astrattismo russo insieme a Vassilij Kandinskij. La pop art con Andy Warhol. Fino a un genio dell’arte moderna italiana, Caravaggio. Il viaggio tra le mostre milanesi del 2017 sarà ricco di stimoli e colori. Da ricercare tra le sedi espositive come Palazzo Reale e il Padiglione d’Arte Contemporanea, e i musei civici, dal Castello Sforzesco al Museo del 900.
Il capoluogo lombardo guarda sempre più all’arte (anche) come volano dei flussi turistici, che si confermano in crescita (nel 2016 + 2% sull’anno precedente, con un picco tra novembre e dicembre, bimestre da +20% sullo stesso periodo del 2015). Milano è meta prediletta per il turismo internazionale, come ha confermato il sindaco Giuseppe Scala, presentando il palinsesto di mostre 2017-18.
Cultura tema centrale
“La nostra è una meravigliosa città, la sua cifra è la voglia di sperimentare. Milano è sempre più città aperta e internazionale – il commento di Sala -. La cultura è un tema centrale. Presentiamo mostre di qualità, una proposta per tutti, con un programma biennale che unisce la volontà di coniugare il rigore scientifico con l’ampia volontà divulgativa”.
Ben 30 grandi mostre attese nel 2017 nelle principali sedi. Aprirà il programma espositivo Palazzo Reale con “Keith Haring. About Art” (visitabile dal 21 febbraio), la mostra che per la prima volta ripercorre la vita dell’artista statunitense con prestiti da tutto il mondo; e “Manet e la Parigi moderna” (8 marzo) – capolavori dal Musée d’Orsay -, mostra che racconta l’evoluzione della capitale francese tra 1850-1880 filtrata dal pennello di Manet. Nella stessa sede di piazza Duomo dal 24 marzo, in occasione della visita in città di Papa Francesco, “Arte e spiritualità in Italia”, esposizione che riunisce opere dai Musei Vaticani e dalla Fabbrica di San Pietro in un percorso che simboleggia l’incontro spirituale tra Milano e la capitale.
A Palazzo Reale (dove da giugno a settembre sarà ospitata “Giancarlo Vitali. Time out”, prima antologica dedicata al pittore lecchese) allestite anche “La Rinascente 100 anni” (23 maggio), mostra-omaggio al grande magazzino meneghino per antonomasia, fondato dai fratelli Bocconi nel 1917, con insegna coniata da Gabriele d’Annunzio, in un percorso che è anche un libro aperto su un secolo di economia, società, cultura, costume cittadini.
In autunno l’ammiraglia della cultura medeghina attende “Dentro Caravaggio” (28 settembre), 20 capolavori di Michelangelo Merisi mai esposti in città; e “Il mondo fluttuante di Toulouse-Lautrec” (ottobre), omaggio al maestro francese con 180 opere. Nell’eterogeneo programma trovano spazio altri eventi di rilievo. Il primo in ordine di apparizione “Kandinskij, il Cavaliere Errante. In viaggio verso l’Astrazione” (15 marzo), mostra al Mudec (Museo delle Culture) incentrata sulla formazione in Russia fino al trasferimento in Germania del 1921, con prestiti da istituzioni russe (alcune mai esposte in Italia) accostate ai modelli della cultura popolare che ispirarono l’artista.
Mentre il Museo del Novecento sarà sede di “Andy Warhol. Sixty Last Supper” (24 marzo) con la celebre interpretazione dell’Ultima cena leonardesca realizzata nel 1986. La mostra su Warhol completa la contemporanea “Archeologia del Cenacolo” (21 marzo) al Castello Sforzesco sulla fortuna iconografica dell’opera – realizzata da Leonardo nel refettorio di Santa Maria delle Grazie – attraverso le numerose copie create da altri, prima con l’incisione, poi con la fotografia.
La scultura alla GAM
Chi ama la scultura segnerà in agenda il 23 marzo per visitare “100 anni. La scultura a Milano (1815-1915)” alla Gam, che porta alla luce parte dello straordinario corpus di opere (Canova, Thorvaldsen, Grandi, e altri grandi nomi) custodito nei depositi del museo.La stessa sede proporrà “Andrea Appiani. Pittore di corte nella Milan neoclassica” (dicembre 2017-marzo 2018), monografica sull’artista (nato nel 1754 e scomparso nel 1817) che ha lasciato tracce anche sul territorio lecchese.
Nel piccolo grande “scrigno” costituito dalla collezione della Casa Museo Boschi di Stefano gli approfondimenti su La Scuola dei Gladiatori di De Chirico (aprile).
Frizzante, da tradizione, il taglio del Padiglione d’Arte Contemporanea dove è attesa “Africa. Raccontare un mondo” (27 giugno), mostra che tramite le visioni di 32 autori indaga l’arte africana di oggi (tra politica, economia, reciproche influenze con l’Occidente).
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