La Corrente

SAN NICOLAO, FINO AL 25.7. SABATO DALLE 16 ALLE 19, DOMENICA DALLE 11 ALLE 13 E DALLE 16 ALLE 19

ArchiViVitali in collaborazione con l’Oratorio San Giovanni Bosco, il servizio educativo Pac Man e l’Istituto Comprensivo Mons. Luigi Vitali di Bellano sono lieti di presentare l’opera pittorica “La corrente”, esito del laboratorio di pittura a cura dell’artista Gianluca Concialdi, realizzato insieme alla comunità giovanile del territorio. 

Il workshop si è svolto in quattro appuntamenti nel mese di giugno 2021, due episodi settimanali per due gruppi di ragazzi, affiancati nell’esecuzione collettiva di un’opera pittorica, realizzata su due ampie tele a tenda, e concepita sotto la guida dell’artista che ha ispirato la realizzazione del lavoro a partire dall’analisi sociale e ambientale del territorio. Prendendo in esame il significato di convivenza, ovvero lo stare insieme e abitare in un medesimo luogo, l’opera tenta di tradurre e elaborare, attraverso l’immaginazione e l’interpretazione di ogni singolo partecipante, il senso di coesistenza di molteplici realtà e popolazioni, unite e divise non solo dall’assetto morfologico proprio del lago di Como, ma anche dagli aspetti culturali che lo contraddistinguono.

Se per l’artista Gianluca Concialdi, l’arte è una questione di verità e di libero arbitrio, così anche la sua rappresentazione assume forme e dinamiche di autenticità, dove l’espressione creativa diviene lo strumento ideale in cui manifestare la libera autonomia di pensieri e azioni, capace quindi di tradurre le modalità di interazione sociale e le complessità relazionali dell’esperienza quotidiana e del vivere comune.

Il titolo dell’opera “La corrente”, così scelto dai ragazzi, esprime la compresenza di molteplici e differenti idee di pensiero, oltreché restituire quel senso di fluidità dell’esperienza quanto delle acque lacuali. Il risultato di questo laboratorio di pittura rappresenta una verità collettiva, dove la convivenza di più elementi all’interno di un medesimo contesto, divengono metafora della vita, immagini e figure fantastiche popolano il dipinto, come l’esserci, lo stare e l’abitare di un luogo, mentre la sovrapposizione di colori, sagome e forme, e l’annullamento fra le parti e i soggetti rappresentati sono lo specchio dell’agire umano. Esprimersi, comportarsi, accettare o respingere le diversità, riconoscere o contestare la presenza e le scelte dell’altro ambiscono a restituire una fotografia veritiera del senso di comunità e convivenza, tra equilibri e contrasti, armonie e differenze, uguaglianze e distanze, riconoscendo nella miscela di tutti questi fattori una forma di bellezza collettiva.

Al primo gruppo di ragazzi è stata assegnata l’esecuzione dello sfondo con il compito di ricoprire l’intera superficie scegliendo due colori, l’azzurro e l’arancione, con la sola prerogativa di distenderli senza mai mischiarli e sovrapporli l’uno all’altro. Questa prima fase dell’esecuzione dell’opera si rende ben evidente sul retro delle due tele appese. Una volta terminato il fondale è stato chiesto ad ogni singolo partecipante di esprimere la propria libera immaginazione lavorando per lo più autonomamente rispetto invece alla prima fase in cui si erano divisi per piccoli gruppi. 

Il secondo gruppo di ragazzi ha continuato il lavoro seguendo l’espressività del proprio immaginario, in maniera libera e spontanea, arricchendo l’opera con tutto ciò che era messo a loro disposizione, colori e oggetti vari, tra cui coriandoli, cartoncini colorati e tessuti. A seconda dei momenti gli studenti hanno dipinto insieme o autonomamente, secondo le loro volontà e desideri. 

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