di Valentina Tosoni
LA REPUBBLICA Milano
Lanciato da Testori e amato da Sgarbi. Il suo concittadino e scrittore Andrea Vitali lo ricorda: “Grande umanità sotto un velo di vernice”.
Se ne è andato T’ultimo pittore”. Così Vittorio Sgarbi, suo grande estimatore, chiamava Giancarlo Vitali, spirato ieri nella casa di Bellano, circondato dall’affetto della moglie e dei figli. Aveva 89 anni. Nato nel 1929 nella località in provincia di Lecco, è considerato uno dei più importanti pittori contemporanei, per la grande forza espressiva. È stato celebrato lo scorso an- no con una ricca mostra antologica, curata dal figlio Velasco, anch’egli artista di considerevole talento. La scorsa estate Palazzo Reale, Castello Sforzesco, il Museo di Storia Naturale e Casa Manzoni hanno accolto le opere del maestro e omaggiato la sua pittura profonda ed emozionale. Figlio di pescatori, iniziò a dipingere da giovanissimo, ma rinunciò a una borsa di studio all’Accademia di Brera per non gravare sui genitori. Nel 1981 iniziò a realizzare incisioni, suscitando qualche anno dopo l’interesse di Giovanni Testori, che organizzò la sua prima personale nel 1985, dando il via a una lunga serie esposizioni del “pittore di Bellano”. «Sono nella sua casa con i suoi familiari e parlare di ricordi mi risulta difficile. Un ricordo è poco per una presenza costante che ha illuminato il mio universo di affetti e che per me è stato come un padre come una madre – ha detto lo scrittore Andrea Vitali altro, cittadino bellanese, molto legato a Giancarlo Vitali – . Lo penso come uno spirito che ha lasciato la sua gabbia di ossa e di carne ma che continua ad esse- re presente. Lo distingueva la gran- de umanità, dietro un velo di pudore o dietro uno strato di vernice che veniva fuori grattando un po’».
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