IL BELLO DELL’ORRIDO . I edizione

Spavento, stupore, meraviglia.
Incontri d’autore vistalago a Bellano
a cura di Armando Besio
dal 21 settembre 2019 al 16 maggio 2020

Nel paese che annovera illustri scrittori, da Tommaso Grossi ad Andrea Vitali, si inaugura una rassegna di incontri con gli autori su un tema-ossimoro:​ “Il bello dell’Orrido”​. Ideata da ​Armando Besio​ – che ha da poco chiuso la rassegna lariana Zelbio Cult – la nuova iniziativa è organizzata da ​ArchiViVitali​, in collaborazione con il ​Comune di Bellano​, delizioso paese sul ramo lecchese del lago di Como. Bellano è famosa a livello turistico per l’Orrido: questa gola naturale, creata dal fiume Pioverna, esercita da sempre un fascino misterioso. Le acque del fiume nel corso dei secoli hanno modellato gigantesche marmitte e suggestive spelonche: gli anfratti, il cupo rimbombo delle acque tumultuose, le vertiginose pareti di roccia hanno da sempre ispirato scrittori e artisti. Un’attrazione naturale, quindi, creata dalla bellezza selvaggia, dall’alone di mistero delle rocce ripide che calamitano il visitatore di ieri e quello di oggi.


GLI APPUNTAMENTI DEL 2019 | dal 21 settembre al 7 dicembre

Armando Besio si è ispirato al fascino di questo luogo già omaggiato da ​Velasco Vitali nella mostra ​Caduta libera(in corso fino al 10 novembre 2019) per inaugurare una serie di incontri con scrittori, artisti, musicisti, architetti e raccontare l’idea di spavento, stupore e meraviglia del nostro immaginario.

Quello bellanese è un paesaggio naturale che ben si lega al concetto artistico di “sublime”: proprio per raccontare questo senso di stupore e inquietudine, la manifestazione si apre ​sabato 21 settembre​ con un incontro con lo storico dell’arte ​Stefano Zuffi​, intitolato ​“Il fascino del brutto. Mostri, demoni e altri orrori nella grande arte da Leonardo a Goya”​ (ore 18.00, Cinema di Bellano, ingresso libero). Un’opera d’arte può essere “bella” anche se rappresenta un soggetto “brutto”? Oggi siamo pronti a rispondere di sì, e infatti abbiamo accettato l’esposizione nei musei persino della “merda d’artista”. Per molto tempo, però, non è stato così. L’idea che l’arte dovesse soprattutto raffigurare e trasmettere le virtù dell’eroe kalos kai agathos (bello e buono) ha attraversato i millenni, fino a una svolta radicale all’inizio dell’età moderna, intorno all’anno 1500. Le teste grottesche di Leonardo, i demoni scatenati di Bosch, la scrofa mostruosa e il bizzarro rinoceronte di Dürer aprono una via nuova: da questo momento, anzi, la ricerca dell’insolito, dell’orrido, del bizzarro, del satanico diventa una delle strade maestre per l’arte. Ripercorriamone insieme a parole e con immagini alcuni passaggi, in compagnia di maestri dell’arte come Grünewald, Arcimboldo, Goya.

“Il bello dell’Orrido” permette di creare uno sguardo laterale, un punto di vista che – partendo dalla storia dell’arte e inquadrando il paesaggio come incipit – allarga l’osservazione anche su altri temi: testimonianze diverse, punto di incontro di storie che rendono omaggio al luogo che li ospita.
Non mancano spunti diversi tra loro: ​sabato 12 ottobre​ si prosegue con ​Cristina Dell’Acqua​ e il suo recente saggio​ “Una Spa per l’anima” (Mondadori): ​i classici greci e latini, da Eschilo a Seneca, da Euripide a Cicerone, riscoperti e riletti come maestri di ben-essere interiore​. L’autrice, insegnante di latino e greco e vicepreside del Collegio San Carlo di Milano, racconta di come i classici ci facciano star bene perché ci permettono di andare in profondità, alla radice dei pensieri. È una prospettiva dalla quale guardare il mondo, senza farsi travolgere dal quotidiano.

“La Bibbia ha (quasi) sempre ragione” (Claudiana) è una riflessione semiseria, “lucida e ludica” proposta sabato 26 ottobre da Gioele Dix: il grande attore comico, “educato al timore di Dio”, conversa con Armando Besio intorno al “Libro che più di tutti ci orienta, ci influenza, ci appassiona”.

Sabato 23 novembre lo scrittore e professore di Letteratura italiana contemporanea all’Università Statale di Milano Mauro Novelli parla del suo ultimo libro, “La finestra di Leopardi – viaggio nelle case dei grandi scrittori italiani” (Feltrinelli): dalla Milano di Manzoni alla Bellagio di Marinetti, dal Naviglio di Alda Merini al Lago di Garda di Gabriele D’Annunzio e oltre, fino alla Catania di Giovanni Verga e alla Nuoro di Grazia Deledda. 

E chiude l’anno 2019 sabato 7 dicembre Giorgio Terruzzi, raccontando se stesso e le inquietudini della sua giornata, che diventa quella di ciascuno di noi. “Pro-fumo” (Cinquesensi). Vita, amori, ideali delusi, speranze non ancora sopite di un grande giornalista e scrittore, è infatti la narrazione dell’accensione di ogni sigaretta, che nell’arco delle 24 ore darà modo all’autore di riepilogare la sua vita, le sue passioni gli amori e gli ideali delusi.


GLI APPUNTAMENTI DEL 2020 | dal 25 gennaio al 16 maggio

La rassegna prosegue ora con altri cinque incontri – sempre presentati e condotti da Armando Besio – in calendario nel nuovo anno: si inizia sabato 25 gennaio con Mario Botta, architetto svizzero di fama mondiale, vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali tra cui il Premio Europeo per la Cultura (1995), il Merit Award for Excellence in Design by the AIA (1996), l’Annual International Design Art Achievment Award (2014). È legato a Bellano in virtù dell’amicizia con il pittore Giancarlo Vitali, del quale ha curato l’allestimento della mostra “Ritratti di pollame, carne, rose e girasoli” nella Casa dei Costruttori di Lecco.

L’incontro si intitola “Sacro e profano nella mia architettura” e si concentra proprio sull’analisi di alcuni edifici sacri e altri “profani”, dei quali verranno proiettate le immagini. Tra questi le chiese di Mogno (Canton Ticino), Monte Tamaro (Canton Ticino) e Seriate (Bergamo), la cappella di Granato (Austria) e la chiesa di San Rocco (Sambuceto, Chieti). E poi: la scuola di Morbio inferiore (Canton Ticino), il museo MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea (Rovereto), l’hotel Twelve (Shangai), il rifugio Fiore di pietra (Monte Generoso, Canton Ticino) e il Teatro dell’Architettura di Mendrisio, progetto donato dall’architetto all’Accademia di Architettura da lui fondata. “Costruire – scrive Botta – è di per sé un atto sacro, un’azione che trasforma una condizione di natura in una condizione di cultura”.

Sabato 29 febbraio si prosegue con “Libri, arte e cinema: le mie passioni”. Editrice, regista, ideatrice e direttrice della rassegna “La Milanesiana”, Elisabetta Sgarbi racconta la sua poliedrica vita di animatrice culturale. Ha scritto di lei Claudio Magris: “Coraggiosa, lucidissima, implacabile e temeraria ammiraglia di una avventurosa flotta editoriale, una capitana che ogni giorno crea libri e autori”. Dopo una vita al vertice della Bompiani, Elisabetta Sgarbi fonda nel 2015 con Umberto Eco la casa editrice “La Nave di Teseo” – che dirige oggi insieme agli altri storici marchi acquisiti “Baldini+Castoldi”, “Oblomov” e “La Tartaruga”.

All’impegno editoriale, affianca un’intensa attività da regista. A Bellano, dopo la conversazione in pubblico con Armando Besio, presenterà il film “Il pianto della statua”, emozionante ricerca intorno ad alcuni gruppi scultorei rinascimentali dell’Emilia Romagna. I “compianti” sono sculture sacre a grandezza naturale, che mettono in scena il momento in cui viene pianto il corpo di Cristo: uno dei più celebri è quello di Niccolò Dell’Arca, conservato a Bologna, in Santa Maria della Vita. La scelta di proiettare questo film è legata al fatto che proprio a Bellano, nella chiesa di Santa Marta, si trova un prezioso gruppo ligneo cinquecentesco di otto statue attribuito allo scultore Giovanni Angelo Del Maino. La proiezione del film “Il pianto della statua” – con le voci di Toni Servillo e Anna Bonaiuto e testi di Tahar Ben Jalloun, Michael Cimino, Diego Marai, George A. Romero, Vittorio Sgarbi, Pino Roveredo, Lucrezia Lerro e Antonio Scurati – è l’occasione per far scoprire – o osservare con maggiore attenzione – questa specifica realtà artistica bellanese.

Sabato 21 marzo sarà ospite Edoardo Erba con “Ami” (Mondadori): il romanzo narra la storia di una giovane donna marocchina in fuga verso l’Europa alla ricerca di una vita migliore per sé e per il suo bambino. La storia è ispirata a fatti di cronaca, dentro lo scenario dei problemi culturali e dei conflitti politici suscitati dall’emigrazione contemporanea, ed è scritto in prima persona, con un ritmo incalzante e poetico. Erba, qui al suo esordio narrativo, è uno dei maggiori autori di teatro italiani. Il suo testo più famoso – “Maratona di New York” – è stato tradotto in 17 lingue e messo in scena in tutto il mondo. Marito di Maria Amelia Monti, Erba è molto legata al lago di Como e in particolare a Bellano, paese di provenienza della famiglia dell’attrice.

Sabato 25 aprile si prosegue con L’ossessione della lista. La nostra classifica dei film, dei brani musicali e dei libri”,titolo dell’incontro con Severino Salvemini.Professore Ordinario del dipartimento di Management e Tecnologia presso l’Università Bocconi, è esperto di economia delle istituzioni culturali e editorialista del Corriere della Sera. Da sempre “sconfinatore” in ambiti non suoi, è appassionato di arte, musica, cinema e cibo. Grazie a due fortunate Rubriche sui magazine Sette e Robinson, Salvemini ha poi pubblicato i saggi “Le liste degli altri: la musica amata da 139 italiani” (Castelvecchi 2018) e “Una vita in dieci film: 200 (e più) personaggi famosi intervistati sui film della loro vita” (Castelvecchi 2019). Partendo da qui, Salvemini racconta ad Armando Besio le liste di alcuni personaggi famosi, coinvolgendo il pubblico in sala.

E chiude la I edizione della manifestazione sabato 16 maggio la scrittrice Edgarda Ferri, con la “Ballata delle donne imperfette” (Tartaruga 2019). Da Antigone ad Artemisia Gentileschi, dalla regina Nefertiti a Dorotea Gonzaga, la scrittrice e biografa indaga dodici storie di donne, più e meno famose, accomunate dal fatto di essere “fuori da tutti gli schemi: imperfette, sopra le righe, al di là delle regole, in una parola diverse”. La Ferri è giornalista e scrittrice, ed è nota per aver scritto appassionanti biografie di grandi donne, tra cui Maria Teresa d’Austria, Giovanna la Pazza, Caterina da Siena, Matilde di Canossa Etty Illesum.


Il curatore del festival: Armando Besio

Genovese di nascita (1957), si è laureato in Storia dell’Arte con il professor Corrado Maltese presso l’Università di Genova, ha lavorato al Secolo XIX, al Lavoro e al Venerdì di Repubblica, ed è stato responsabile per vent’anni delle pagine culturali milanesi della Repubblica. Collabora con la Milanesiana, la manifestazione culturale ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, e dirige da 12 anni il festival “Zelbio Cult – incontri d’autore su quell’altro tramo del lago di Como”, di cui è anche ideatore.

La rassegna è realizzata grazie al sostegno di: La Scala, Orrido di Bellano, Torneria Automatica Alfredo Colombo.


Segreteria organizzativa e ufficio stampa
Silvia Introzzi
031 303482​ . ​335 5780314
silvia.introzzi@manzoni22.it

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