Vitali e l’incisione, al Castello si chiude il cerchio

IL CITTADINO Lodi

Andar per mostre. Fino al 24 settembre il poliedrico artista bellanese è protagonista a Milano

2017.09.14 Il Cittadino.Lodi.jpgTra dieci giorni – il 24 settembre – si chiuderà uno degli eventi espositivi di quest’estate e forse dell’intero anno: Time Out, la plurimostra dedicata al pittore bellanese Giancarlo Vitali, curata dal figlio, anch’egli pittore, Velasco. Esplorate le parti antologiche di Palazzo Reale e i focus al Museo di Storia e Scienze Naturali (il sincero omaggio al genio di Antonio Stoppani) e a Casa Manzoni, con la rilettura sovrapponibile e a più strati della vita di Vitali con la dimora dell’autore della Colonna lnfame da parte del regista inglese Peter Greenaway, lo sguardo si posa sull’ultimo tratto antologizzato che riguarda l’arte incisoria. Dunque, la scena si sposta al Castello Sforzesco e mette in relazione alcune delle incisioni di Vitali prima con la celebre Raccolta Bertarelli, uno dei fiori all’occhiello delle collezioni pubbliche milanesi.

Nella Sala Conferenze del Castello così allineate si possono ammirare gli artisti e maestri dell’incisione arrimirati dall’artista di Bellano; sfilano capolavori di Morandi come di Ensor e andando indietro nei secoli di Goya come di Rembrandt. Ma è nell’interrata Sala Viscontea, nei luoghi dove si sta riallestendo il Museo Egizio, che Velasco, il figlio di Giancarlo, imbastisce l’omaggio più sentito dell’intero e variegato percorso espositivo. Ancor più del doppio ritratto che chiude l’antologia di Palazzo Reale. Qui, Velasco ricrea, attraverso centocinquanta lastre calcografiche, l’approccio lavorativo del genitore nonché la profondissima conoscenza dell’arte di incidere. Una gigantesca wunderkammer che introduce il visitatore in un altro ambiente in cui si disfano e ricompongono tutte le suggestioni e i temi scaturiti dalla creatività di Vitali. Ciò, infine e alla fine, rende degna la “scoperta” di uno dei grandi artisti lombardi di questo tempo.

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